I dettami della bioedilizia, spiegati

DiMagnus

I dettami della bioedilizia, spiegati

Sarebbe facile pensare alla bioedilizia e alla bioarchitettura come a degli esercizi di stile adatti solo a situazioni distanti dal mondo delle grandi città: costruire in legno o in paglia, in altre parole, è facile in mezzo ai boschi o nelle province, di meno dove c’è più urbanizzazione.

È vero che queste discipline sono un atto di equilibrismo: costruire verde è complicatissimo in città. Per fortuna ci sono dei professionisti testardi il cui esempio sta avendo una grande cassa di risonanza. Per lo più chi si avvicina alla bioedilizia oggi lo fa con la convinzione che questo tipo di progettazione faccia risparmiare: è così, ma non si tratta dell’unico vantaggio!

La bioedilizia e la salute

Non solo detrazioni fiscali e materiali da costruzione di facile reperimento: la bioarchitettura e la bioedilizia sono da prendere in considerazione se la vostra priorità è quella di occuparvi della salute di chi abita vicino. Si costruisce infatti partendo da una gran quantità di materiali, la maggior parte dei quali anallergici e privi di emissioni dannose per il nostro corpo – basti pensare al radon emesso da alcuni materiali da costruzione, o gli ftalati prodotti dalla plastica. Tutti aspetti da considerare, specie dopo una pandemia che ha rimesso al centro l’importanza della “mens sana in corpore sano”.

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